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Castromediano, Sigismondo


Castromediano, Sigismondo

1811

XIX

M

Sigismondo Castromediano nacque a Cavallino, il 20 gennaio 1811 da Domenico e Teresa dei Marchesi Balsamo. Educato dalla madre all’amore per la libertà, egli ben presto si indirizzerà verso atteggiamenti liberali.

Dopo le barricate napoletane del 15 maggio 1848 tra liberali e truppe borboniche Sigismondo Castromediano divenne segretario del Circolo patriottico salentino istituitosi con lo scopo di resistere all’autoritarismo e di placare i disordini provocati dalle masse. A causa di ciò il 30 ottobre 1848 fu arrestato e condotto nel carcere Centrale e in quello di san Francesco, a Lecce. Condannato a trent’anni di galera e alla malleveria di mille ducati, fu rinchiuso nel bagno del Carmine e successivamente in quello di Procida, di Montefusco e di Montesarchio. A Montesarchio ricevette la notizia della grazia concessa dal re: l’esilio perpetuo dal regno. La nave che doveva trasportare i prigionieri in America, però, fu dirottata e sbarcò il 6 marzo 1859 nel porto di Queenstown, nella baia di Cork, in Irlanda. Questa sarà la via verso la libertà.

Il 18 aprile 1859 Sigismondo Castromediano ritornò perciò a Torino. Qui portò avanti i suoi ideali liberal-moderati e l’aspirazione verso una Patria unita, guidata da una monarchia costituzionale con a capo i Savoia. Eletto deputato in Parlamento per il collegio di Campi Salentina (1861-1865), votò tutte le leggi che promuovevano una maggiore ed effettiva unificazione.

Nelle successive elezioni (quelle del 1865), però, il duca non fu più rieletto. Ritornò così nel suo paese natale dove, divenuto deputato provinciale, dedicò profonda attenzione all’educazione dei giovani; in qualità di Presidente della Commissione conservatrice dei monumenti storici e di Belle arti scrisse sei Relazioni al Consiglio Provinciale dal 1869 al 1875; propose ed ottenne l’allargamento della Biblioteca Provinciale; creò il Museo, propose l’incremento dell’agricoltura, del commercio, delle arti e incoraggiò, inoltre, la sistemazione dei sussidi che l’amministrazione provinciale concedeva agli studiosi di Belle Arti. Stanco e spossato dall’infermità, infine, si dedicò alla revisione delle sue Memorie nella solitudine del castello di Cavallino dove la sera del 26 agosto 1895 Sigismondo Castromediano morì.



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