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Viaggio in Italia / François Maximilien Misson ; traduzione e cura di Gianni Eugenio Viola - Palermo : L'epos , 2007 - 457 p. - recensione a cura di Eleonora Carriero.


La pubblicazione del “Nouveau Voyage d'Italie” di François Maximilien Misson, edito a cura di Gianni Eugenio Viola (che ne è anche il traduttore) e con introduzione di Letizia Norci Cagiano (che firma una interessante ed approfondita ricostruzione bio-bibligrafica, oltre a restituire un fondamentale quadro storico-culturale in cui si inserisce Misson e la sua opera), rappresenta un caso paradigmatico di quanto e come la cultura scientifica, quella degli 'addetti ai lavori', possa e debba diventare patrimonio letterario e culturale fruibile anche dal «lettore moderno». L'edizione di Viola (che pubblica la prima versione apparsa all'Aia nel 1717) colma una importante lacuna nel campo della letteratura odeporica, recuperando un'opera dalla fortuna inalterata dalla data della sua prima pubblicazione (1691) fino alla metà del Settecento, utilizzata ancora dai viaggiatori ottocenteschi, fino poi ad essere dimenticata; un'opera mai tradotta in italiano, e restituita in questa prima organica edizione della sua parte più importante (lettere XIII-XXXVIII), come afferma lo stesso Misson, che dà il titolo di “Viaggio in Italia” alla narrazione di un tour attraverso diverse nazioni d'Europa, ma che proprio in questa ha il suo «scopo». Attenzione al valore scientifico dell'edizione e agli interessi del lettore-viaggiatore moderno si intersecano e si sostengono in questa operazione editoriale in modo sapiente e consapevole. Dal punto di vista storico-letterario, l'eccezionalità dell'opera di Misson è nel suo essere un importante antecedente (e quindi modello) non solo per la guidistica e per le relazioni di viaggio della prima metà del Settecento, ma anche per la tipologia di viaggio stesso che caratterizzerà il secolo dei lumi. Di tale novità è consapevole il suo stesso autore: la sua guida è appunto «nuova» per la forma usata nell'esporre i contenuti (lo stile epistolare), una forma che consente di selezionare ed articolare in maniera più libera sia i contenuti stessi (nuovi anch'essi rispetto agli oggetti selezionati dalla guidistica antecedente) che il modo di parlarne. Attraverso le sue lettere, Misson racconta di un grand tour ante litteram (egli dal 1685 al 1687 è il precettore del conte di Arran, figlio del duca di Ormond, grazie alla cui protezione l'intellettuale protestante può rimanere in Francia anche dopo la revoca dell'editto di Nantes. È con il giovane conte che inizia il viaggio nell'estate del 1687), tour che rivela già in sé la volontà di percorrere (e quindi di proporre) itinerari alternativi rispetto ai viaggi tradizionali. Il distacco operato da Misson è dunque netto non solo rispetto alla guidistica precedente ma anche rispetto allo sguardo che i viaggiatori hanno fino ad allora avuto visitando l'Italia. L'invito è ora a scoprire «non la Roma perfetta dei Cesari, ma le sue tracce imperfette» (p.25), operando un continuo confronto tra ciò che oggi si vede e ciò che i testi classici raccontano. Intenzioni di Misson e di Viola si fondono in questa comune tensione verso la partecipazione del lettore-viaggiatore. Questa 'tensione' si traduce concretamente in scelte editoriali: è omessa la lettera XXVIV, dedicata ad epitaffi ed iscrizioni, si «alleggeriscono» passi di altre lettere, si traducono in italiano i testi latini: «Soluzioni certo sgradevoli per la completezza e la cura scientifica del testo, ma che lo avvicina in maniera decisiva al moderno lettore e consente a quest'ultimo di apprezzarne le altre notizie.» (p.39) È sempre per il lettore moderno che l'edizione propone (oltre ad una serie di ricerche, approfondimenti e chiarimenti al testo stesso) una appendice con la traduzione della “Mémoire pour les voyageurs”, già da Misson aggiunta alla guida per dare spazio ad approfondimenti più metodici e dettagliati: se il viaggiatore (e lo scrittore) di fine Seicento dà sfogo così al suo desiderio di enciclopedismo, il lettore moderno trova qui indicazioni per ricostruire le modalità del viaggio materiale in un'altra epoca. La sezione iconografica, infine, composta da stampe, ormai «commercializzate, ed a caro prezzo, separate dal testo, presso molti antiquari» (p.29), permette al lettore moderno un vero e proprio viaggio nel viaggio, attraverso le immagini. Il testo di Misson, oggi come allora, può così entrare nella valigia del viaggiatore che voglia ripercorrere un itinerario nell'Italia di fine Seicento, per vedere, scoprire, constatare, oggi come allora, cosa è cambiato, cosa resta.

ELEONORA CARRIERO


Monografia



L'epos



2007

XVII




Padova Padua, Venezia Venice, lettere itinerarie (letters on itineraries), Guida turistica guide-book, Emilia Romagna

Italy

Italiano




Adriatico occidentale

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