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Nell’esercito di Napoleone : un modenese dalla Dalmazia alla Russia / Francesca De Caprio - Viterbo : tipolitografia Quatrini e F. / Società culturale italo-croata “Dante Aligheri” Spalato, Archivio di Stato Spalato, 2010 - 319 p. - recensione a cura di Mariarita Malerba.


Francesca De Caprio analizza e cura l’edizione del corpus di lettere scritte dal modenese Paolo Magelli, arruolatosi nell’esercito napoleonico del Regno d’Italia. Il carteggio, conservato nel fondo Albano Sorbelli presso la Biblioteca Estense di Modena, è indirizzato al fratello Giustiniano e, sul piano letterario, rientra in una florida produzione memorialistica nata attorno agli avvenimenti militari di età napoleonica di importante valore documentario per la storia europea.
A tale proposito, la studiosa evidenzia una peculiarità delle lettere di Magelli: la sua scrittura non ha l’intento di spiegare gli avvenimenti bellici o politici, ma di comunicare al fratello le proprie condizioni di vita nel reggimento, le esigenze quotidiane, i rapporti con gli altri commilitoni. Sullo sfondo della grande storia si staglia, dunque, la piccola cronaca di dieci anni trascorsi sotto le armi, dal 1804 al 1814. La testimonianza di Paolo Magelli è singolare anche perché rappresenta il punto di vista di un soldato semplice, contrariamente alla maggioranza degli scritti di guerra dell’età napoleonica, prodotti da soldati appartenenti agli alti ranghi dell’esercito. Egli offre, pertanto, uno sguardo concreto sulla quotidianità della vita militare, sulle convinzioni, sui pensieri, sugli umori diffusi nell’ambiente dei gradi più bassi dell’esercito, mettendo in luce le ripercussioni personali, familiari ed economiche derivanti dagli avvenimenti militari. 
L’introduzione della De Caprio è strutturata in quattro capitoli che delineano la figura del soldato- viaggiatore e le mete più significative del suo itinerario. Nel primo capitolo la curatrice fornisce delle informazioni biografiche, focalizzando l’attenzione sull’ambiente d’origine di Paolo: la famiglia Magelli è descritta come una famiglia benestante di professionisti (quattro figli maschi e una femmina), che durante il periodo napoleonico versava in condizioni economiche precarie, alle quali fece fronte con la vendita di alcune proprietà terriere e con un rigido stile di vita, imposto dalla volontà paterna. Spesso emerge, infatti, anche nelle lettere - come sottolinea la De Caprio - il rapporto conflittuale tra Paolo e il padre e quello di complicità con il fratello maggiore Giustiniano, destinatario delle missive.                   
Dal periodo dell’arruolamento, avvenuto tra ottobre e dicembre del 1804, a quello della prigionia del fratello Cesare, dall’entrata nel corpo dei Veliti della Guardia Reale alla Restaurazione, la De Caprio analizza i momenti salienti della vita militare di Paolo Magelli, una vita trascorsa  in vari campi di guerra: in Dalmazia, nell’Italia settentrionale, in Austria e Ungheria, in Polonia e in Russia. Emergono, sin da subito, il desiderio di viaggiare e di conoscere nuovi luoghi e il progetto di avanzare di grado nella carriera militare (da caporale a capitano, a sergente e, infine, a ufficiale). Quest’ultima tematica è costantemente presente nelle lettere, facendosi sempre più assillante per varie ragioni: porre fine alla propria insoddisfazione derivante dalla condizione di soldato semplice; affrancarsi sul piano economico dalla famiglia e assicurarsi una futura vita di rendita. 
Il secondo capitolo dell’introduzione propone una descrizione accurata del carteggio, sia sul piano formale che contenutistico. È messo in rilevanza, soprattutto, l’aspetto privato della corrispondenza: i rapporti con la famiglia e il fidanzamento con Giovannina Berchet. Ma accanto ai temi domestici, appaiono anche quelli legati alla vita militare, che permettono di tracciare un’evoluzione dell’immagine di Paolo Magelli, prima restio alla vita militare, al punto da sperare in un imminente congedo, e successivamente teso al conseguimento delle più elevate cariche militari. Egli ha raccontato – anche se ponendoli su un piano secondario rispetto alle vicende private – gli eventi storici più importanti dell’età napoleonica, facendo assumere alle lettere la forma di veri e propri reportages, nonostante la destinazione privata.          
Come fa notare la De Caprio, le mete dei viaggi sono schematizzate dallo stesso protagonista in un itinerario allegato alla lettera del 5 aprile 1812, che ripropone il percorso seguito dall’esercito napoleonico in viaggio dall’Italia verso la Russia.          
Le lettere spedite da Spalato sono oggetto del terzo capitolo dell’introduzione. La città dalmata colpisce profondamente il viaggiatore modenese, a tal punto da scrivere al fratello: «Ideatevi di vedere un mondo nuovo». Tale plaquette di lettere è stata suddivisa dalla curatrice in due gruppi appartenenti a due diversi periodi storici, seguendo un criterio tematico e non solo cronologico. Al di là di ciò, la Dalmazia, nel resoconto di Paolo Magelli, appare come un territorio complesso, mutevole, estremamente interessante, non solo agli occhi del viaggiatore ma della stessa curatrice che dedica alle vicende militari della zona varie pagine.                                                   
L’ultimo capitolo riporta le vicende legate alla campagna danubiana e a quella russa. La De Caprio rimarca qui l’importanza dei due episodi militari, in quanto per la prima volta Magelli si trova alla diretta presenza dell’imperatore. Una costante, all’interno delle lettere, è infatti la grande ammirazione che Paolo nutre per Napoleone. Il carteggio si conclude nel 1813. La fine dell’impresa napoleonica comportò per il soldato-viaggiatore, sopravvissuto alla campagna in Russia, un radicale cambiamento di vita: egli perse il posto di ufficiale della Guardia Reale e tutti quei privilegi che aveva faticosamente conquistato nei dieci anni di vita militare.                                               
Il volume curato da Francesca De Caprio costituisce un tassello prezioso nel panorama delle testimonianze relative ai viaggi intrapresi per ragioni militari. Paolo Magelli offre, infatti, al lettore uno sguardo doppiamente alternativo, accompagnandolo in luoghi come quelli dell’Europa orientale – che raramente erano raccontati e descritti dai viaggiatori italiani dell’epoca – e fornendo una prospettiva “dal basso”, che posa lo sguardo sulla concretezza e le quotidiane difficoltà della vita militare.

                                                                                                          Mariarita Malerba


Monografia



Società culturale italo-croata “Dante Aligheri” Spalato, Archivio di Stato Spalato



2010

XIX




lettere itinerarie (letters on itineraries), Dalmazia, viaggi militari (military travels)


Italiano




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